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A Brescia è conservata la memoria di Giulia, con molte immagini che la ritraggono crocifissa. La sua vita è narrata da una passio tardiva (VIII secolo), ma la vicenda è ambientata nel V secolo: la ragazza si imbarca a Cartagine, assediata dai Vandali, e fa naufragio in Corsica dove, per non rinnegare la fede, subisce la crocifissione. Il culto di Giulia si diffonde sulle coste toscane e liguri, e anche oltre. Sullo sfondo di questa vicenda, ne emergono di più antiche: da quella di Blandina martire a Lione nel II secolo, a quelle di Liberata, Margherita, Vilgefortis..., figure femminili assimilate a Cristo fino ad assumerne le sembianze anche fisiche. Come le altre "Criste", Giulia porta nella propria carne la violenza subita da tante donne, tutto il dolore del mondo, proponendo la consapevolezza di una devozione che, nei secoli, ha dimostrato di saper andare ben oltre le banali regole che escludono la donna dalla sfera del sacro.